Giacinto, ...da comare folle non ho resistito

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Rachi
view post Posted on 18/9/2006, 22:39




Anche io non ho resistito a lungo...questo è un un cappone, ma gli altri arriveranno sicuramente più brevi e con lassi di tempo lunghi rispetto al solito...quindi avete tempo di leggere con calma...sempre che vi piaccia...

..................................

La pioggia continuava a battere incessante sul parabrezza della sua automobile. Erano ormai più di sette ore che pioveva e nulla lasciava immaginare che avrebbe smesso di li a poco. Guardò l'orologio sul cruscotto, le 6:30, tanto valeva non andare a letto, meglio una doccia calda per togliersi il freddo dalle ossa e poi andare in ufficio.
Jack scese dalla macchina incurante dell'acquazzone che lo stava di nuovo inzuppando completamente. solo che questa volta era da solo, e non c'era Sue con lui a ridere della situazione in cui si erano trovati...

Quella mattina, dopo aver festeggiato il “ritorno” di Sue, il lavoro era ripreso come se fosse un giorno qualunque. C'erano casi da archiviare, deposizioni da controllare, alcune soffiate di informatori da tenere in stretta considerazione...
Dopo averle parlato aveva avuto la sensazione che lei gli sfuggisse, evitava i suoi sguardi, cercava di non rimanere da sola con lui, cose che di solito non erano mai accadute tra loro, anche quando l'imbarazzo per una certa situazione si faceva sentire. Erano diventati degli esperti ad eludere discorsi importanti buttando tutto sull'ironia, ma oggi non era stato così... La guardava con la coda dell'occhio nascosta dietro la sua scrivania a redigere un rapporto che avrebbe dovuto consegnare. La vide alzare gli occhi dal computer, guardare nella sua direzione e sorridere leggermente imbarazza per poi tornare al lavoro. “Ho sbagliato” pensò Jack, “non dovevo parlarle, forse ho aspettato troppo, e ora rischio di perderla anche come amica. ma non potevo farla partire senza dirle nulla. Dovevo farlo”. Poi Bobby gli si avvicinò e lo riportò alla realtà strappandolo ai suoi pensieri... - ehi amico! Ti vedo preoccupato – gettando un'occhiata eloquente verso Sue.
- niente di che Bobby – facendo finta di non capire a cosa si stesse riferendo
- dovresti parlarle -
Jack si appoggiò con la schiena alla poltroncina allungando le braccia ed incrociando le dita per sgranchirsi e portò gli occhi sul viso di Bobby - l'ho gia fatto Bobby. e non mi sembra che il risultato sia buono – lanciando un'occhiata pensierosa verso di lei
Bobby scosse la testa accennando un sorriso...”caro Jack” pensò “questa volta mi sa che è proprio una cosa seria...”. Poi appoggiando una mano sulla spalla di Jack e guardando in direzione di Sue che, intanto, aveva alzato gli occhi e lo stava guardando disse a beneficio di entrambi – voi due vi fate troppi problemi, dovreste iniziare a pensare alla vostra felicità più che a delle stupide regole -
Sue lesse sulle labbra di Bobby quelle parole, gli sorrise, inclinando la testa di lato per cercare di nascondere l'imbarazzo e tornò a dedicarsi al lavoro che doveva terminare...


Jack entrò in casa, e si tolse gli abiti bagnati di dosso gettandoli in un angolo del bagno...” ci penserò dopo” guardando il mucchietto che aveva lanciato. Poi si avvicinò alla doccia e regolò la temperatura dell'acqua al massimo che la sua pelle potesse sopportare, e mentre aspettava si concentrò sulla sua immagine riflessa allo specchio che piano piano iniziava ad appannarsi a causa del vapore caldo che iniziava a uscire dalla doccia. Aveva gli occhi rossi, segni della stanchezza causata dalla mancanza di sonno, e due leggere ombre iniziavano a farsi strada sotto il suo sguardo fisso sullo specchio mentre la sua mente tornava ancora al giorno precedente...

Erano rimasti da soli in ufficio. Appena Lucy aveva detto che era ora di andare, si erano defilati tutti senza dare il tempo ne a lui ne a Sue di accodarsi al gruppetto. Jack, leggermente infastidito dal comportamento degli amici e in difficoltà per il comportamento distante di Sue, si alzò dalla poltroncina, prese il cappotto e gettando un'occhiata veloce verso di lei si avviò alla porta.
Sue in quel momento alzò gli occhi e lo vide andare via senza salutarla...”No. non può andare così” - Jack? - cercando di mantenere un tono normale, anche se non era sicura di esserci riuscita – cosa fai te ne vai e nemmeno mi saluti? -
Jack sentendosi chiamare trasalì e si voltò verso Sue. - Scusa- avvicinandosi piano alla sua scrivania – pensavo... - cercando di sorridere e distogliendo gli occhi per non farle notare quanto quella giornata avesse influito sul suo umore.
- che ne diresti di andarcene a mangiare una pizza... - Sue sorridendogli dolcemente e cercando di ostentare una sicurezza che invece non aveva, ...affatto.
Jack tirò un sospiro di sollievo e fissò per un attimo il pavimento prima di riuscire a guardarla serenamente e a sorriderle – una pizza... ottima idea! Ho una certa fame...
- perfetto! - Sue alzandosi dalla sedia e prendendo il cappotto e la borsa – allora andiamo! la pizza ci attende!
Uscirono insieme dall'ufficio, entrambi sollevati per essere riusciti a sbloccare la situazione che si era fatta sempre più pesante andando avanti nella giornata e Sue fece segno a Levi di chiamare l'ascensore. Mentre il loro amico peloso correva verso il fondo del corridoio, Sue vide, con la coda dell'occhio, Jack sorridere e scuotere la testa, - perché ridi? cosa ho fatto?! -
- niente – continuando a sorridere e girandosi verso Levi che era ormai arrivato all'ascensore
Si fermarono davanti alle porte dell'ascensore ancora chiuse e Sue gli puntò un dito sul naso – dimmi perché stavi ridendo?! -
- Perché sei pigra!! - lanciando un'occhiata verso Levi che scodinzolava allegro
- Non è vero!! è che a Levi fa piacere sentirsi utile sul lavoro! Lo gratifica! -
Jack la guardò attentamente...com'era bella quando faceva finta di essere arrabbiata con lui...assumeva quell'espressione accigliata e divertita allo stesso tempo, arricciava il naso nascondendo gli occhi chiusi in due fessure sottili dietro la frangetta bionda...Jack senza accorgersene alzò la mano destra e le prese il dito puntato sul suo naso tra le dita e alzò il suo indice portandolo al viso di lei – non ne sono così convinto! - continuando a fissarla intensamente.
L'ascensore arrivò al piano, ma Jack non sembrò sentire il campanello che avvertiva dell'apertura delle porte, così Levi saltò su Sue per avvertirla...
- sembra che lo stiamo facendo lavorare troppo oggi – spostando il suo sguardo dalla bocca di Jack ai suoi occhi e abbassando impercettibilmente il tono della voce.
- vorrà dire che per farmi perdonare finirò la mia scorta personale dei suoi biscotti al manzo...guarda caso ne ho alcuni nella tasca – lasciando il piccolo contatto tra le loro dita, avvicinandosi alle porte dell'ascensore per non farle richiudere e tirando fuori dalla tasca il premio per Levi.
- allora domani dovremo rifornire la tua scorta di biscottini, si sa che per conquistare un uomo bisogna passare per il suo stomaco... - passandogli di fianco per entrare nell'ascensore e guardandolo con un'espressione divertita...
Jack sorrise alzando gli occhi al cielo entrando anche lui e spingendo il pulsante per arrivare al garage.


Lucy entrò in cucina e si stupì di non trovare Sue gia sveglia. -Strano, è sempre così mattiniera, ma forse ieri sera... - poi guardando Levi che se ne stava gironzolando per casa – Ehi Levi! abbiamo fatto le ore piccole ieri sera vero? Quanto vorrei che mi potessi raccontare quello che è successo... avanti, andiamo a svegliare la tua padroncina, altrimenti faremo tardi al lavoro! -
Lucy entrò in camera e si avvicinò al letto di Sue – Sue..Sue.. - toccandole delicatamente il braccio.
Sue aprì gli occhi e starnutì mettendosi un fazzoletto davanti al viso
- Lucy! che ore sono!
- tardi! ehi, ma tu stai male!
- ho preso freddo ieri sera, ma non è niente a cui un'aspirina non possa porre rimedio... - starnutendo nuovamente
- tu oggi rimani a casa al calduccio
- no Lucy, ora mi alzo mi preparo e vi raggiungo in ufficio. Tu intanto vai e avverti che arrivo presto. C'è un caso importante da seguire...
- ok, ok! Tanto lo so quanto sei testarda! Ma c'è una cosa che vorrei sapere... - rivolgendo a Sue un sorriso malizioso
- No Lucy. non è successo niente. - pensando alla sera precedente
- Come no!! Voglio sapere tutto!!! -
- Poi ti racconto Lucy, ma ora vai! io rimango altri dieci minuti a letto poi mi alzo...
e così dicendo si buttò a peso morto sul letto e si coprì completamente con le coperte per non essere costretta a vedere lo sguardo di Lucy che non credeva minimamente al fatto che non fosse accaduto assolutamente nulla...e non aveva tutti i torti...

Quando uscirono dal ristorante, il freddo si era fatto più pungente. Un gelido vento iniziava a battere le strade facendo danzare leggiadre le prime foglie autunnali che gli alberi lasciavano andare con sempre più facilità. Sue si strinse ancora di più nel cappotto forse troppo leggero per la serata, ma non aveva intenzione di accelerare i tempi di quella passeggiata al fianco di Jack. Erano stati ancora così sciocchi da non discutere di cose importanti durante la cena, ma ora non aveva intenzione di sorvolare ancora sul discorso che era iniziato quella mattina e che Myles aveva interrotto con il suo perfetto tempismo...a loro i giochetti temporali avevano sempre tirato dei brutti scherzi...
- a cosa pensi? - Jack toccandole leggermente il braccio
- al tempo...
- al tempo? – Jack sorpreso dalla risposta di Sue
- si. Al tempo perso...
Jack rimase ancora più sorpreso, capì a cosa si riferiva Sue e pensò che era arrivato proprio il momento di riaffrontare “quel discorso”.
Un lampo squarciò il cielo di Washington e il vento iniziò a soffiare ancora più forte.. Si sentì un tuono in lontananza e Levi tirò leggermente il guinzaglio spaventato dal rumore improvviso. In men che non si dica iniziò a piovere, e prima che Sue se ne rendesse conto, Jack le aveva messo un braccio sulle spalle e aveva iniziato a correre verso l'unico riparo più vicino. La macchina era troppo lontana e l'unico rifugio sembrava essere la rientranza di un portone a circa 300 metri da loro.
Quando riuscirono ad arrivare al riparo erano completamente zuppi, e iniziarono a ridere come pazzi guardandosi a vicenda. Abitavano in quella città da così tanto tempo e nonostante tutto nessuno dei due aveva un ombrello, fondamentale per quel periodo dell'anno. E risero ancora di più quando Levi, anche lui bagnato completamente, si liberò dell'acqua che appesantiva il suo pelo color miele.
Erano così vicini che i loro respiri si condensavano in un'unica nuvoletta davanti ai loro nasi, e non riuscivano a far altro che continuare a guardarsi senza dire niente. Poi Jack prese una ciocca dei capelli di Sue e gliela tolse dal viso – Devi asciugarti, altrimenti prenderai un bel raffreddore – seguendo il gesto della sua mano fino a quando non lasciò la ciocca di capelli dorata ricadere sulla spalla di Sue. - Guarda che questo vale anche per te, caro Agente Speciale Hudson! Il distintivo non ti protegge dall'influenza -
Era così semplice stare insieme, parlare, eppure a Jack non riuscivano ad uscire quelle semplici parole che continuavano ad urlare nella sua mente e nel suo cuore. Continuava a perdersi nei suoi occhi che lo fissavano come alla ricerca delle risposte a quelle domande che nessuno dei due aveva il coraggio di formulare a voce alta...passarono alcuni secondi così...persi ognuno nello sguardo dell'altro, a cercare di raccogliere finalmente il coraggio e di fare l'unica cosa a cui veramente entrambi tenevano, poi – Sue.. -, -Jack... - pronunciarono i loro nomi contemporaneamente e scoppiarono di nuovo a ridere...
Jack, fece un profondo sospiro e poi appoggiò la sua fronte su quella di Sue chiudendo gli occhi e cercando di trovare tutte le parole giuste nel giusto ordine, aveva voglia di toccarla, di stringerla, di sentirla vicino, ma quando aprì la bocca per parlare sentì il dito di lei sulle sue labbra. Aprì gli occhi e si perse ancora nei suoi, sapeva che lei aveva capito, e ora anche lui...


Sue si liberò delle coperte e si avviò in cucina starnutendo nuovamente, e mentre preparava l'acqua per farsi un te caldo, i sui pensieri continuarono a tornare indietro...

Non aveva più bisogno che Jack le dicesse niente, aveva gia deciso cosa voleva e questa volta non sarebbe stata così sciocca da farsi prendere dalla paura...quando vide che Jack stava per parlare, gli appoggiò un dito sulle labbra, quello stesso dito che solo due ore prima gli aveva puntato al naso per smorzare la tensione che si era creata nella giornata.
Quando lui a quel contatto aveva aperto gli occhi, le erano tornati in mente tutti quei momenti in cui il suo sguardo così dolce e attento l'aveva sostenuta, protetta...tutte le volte che lui si era preoccupato per lei rimanendo in ombra, le volte che si era arrabbiato perché aveva rischiato la vita inutilmente, quando l'aveva deluso, “tradito” lasciandolo solo... Sue non aveva più bisogno di leggergli sulle labbra quello che provava, perché lo sentiva sulla sua pelle, erano i suoi occhi a parlare, ...ancora...
Appoggiò la testa alla spalla di Jack, e respirò il suo odore mescolato a quello della pioggia, chiudendo gli occhi e godendosi quel contatto che finalmente si stavano regalando.
Jack stava per abbracciarla quando Sue sentì il palmare vibrarle nella tasca del cappotto e nello stesso momento Jack il cellulare squillare. Sue lesse velocemente il messaggio e alzò gli occhi verso il suo viso. Jack stava ascoltando al telefono quello che lei aveva gia letto. Lo guardò con gli occhi tristi mentre lo vedeva cambiare espressione e serrare la mascella...


Edited by Rachi - 19/9/2006, 10:39
 
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mar_79
view post Posted on 18/9/2006, 22:51




wow, e tu volevi tenere segreto questo capolavoro? è un inizio fenomenale, scritto in maniera perfetta e non esagero, ed è anche molto scorrevole. per favore non farci aspettare troppo, il motto vale anche per te
CONTINUA PRESTO!
 
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sibilla78
view post Posted on 18/9/2006, 22:56




ma dico....puntata lunga....ascensore...sue e jack.....allora muoviti a postare!!!!!!!!!! :[comarifolli]: :[comarifolli]: :[comarifolli]:
e naturalmente...CONTINUA PRESTO!!!!!
 
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Rachi
view post Posted on 18/9/2006, 23:31




Care :[comarifolli]: troppo gentili...provo a postare prima di partire...per giovedì dovrei riuscirci...

Grassie...
 
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Patry
view post Posted on 19/9/2006, 08:30




CITAZIONE (Rachi @ 19/9/2006, 00:31)
Care :[comarifolli]: troppo gentili...provo a postare prima di partire...per giovedì dovrei riuscirci...

Grassie...

Quel PROVO non va bene ... mi spiace ma sei costretta a trasformarla in un DEVO EHEHH

Ah! Quoto tutto quello che ha detto mar :D
 
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view post Posted on 19/9/2006, 11:29
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E' un'inizio bellissimo, hai centrato proprio tutto ciò che attraversa il telefilm!!! :) :)
Cioè gli sguardi che si lanciano sempre, i gesti col dito puntato verso l'altro, i secondi interminabili in cui si perdono l'uno negli occhi dell'altra senza dire una parola, ma da cui si capisce perfettamente quello che provono entrambi.... :[arrosisce]: :[arrosisce]:
Bravissima....continua + presto che puoi!!!
 
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view post Posted on 19/9/2006, 13:42


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bellissima!!! bravissisimissima :[comarifolli]:!!!

CONTINUA PRESTO!!!
 
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Jolene
view post Posted on 19/9/2006, 14:53




Non ho ancora letto la tua precedente ff, ma ora rimedio leggendo questa e dicendoti: W O W!!!!!!!!!!!!!
Non ci sono parole per dirti quanto sei brava e quanto mi piace il tuo stile!!!!
 
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Rachi
view post Posted on 19/9/2006, 14:58




Grassie a tutte!! ora faccio come Katia!! arrossisco!!!

:[arrosisce]: :[arrosisce]: :[arrosisce]:

grassie :[comarifolli]:
 
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view post Posted on 19/9/2006, 15:02


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CITAZIONE (Rachi @ 19/9/2006, 15:58)
Grassie a tutte!! ora faccio come Katia!! arrossisco!!!

:[arrosisce]: :[arrosisce]: :[arrosisce]:

grassie :[comarifolli]:

BENVENUTA NEL CLUB RACHI! :lol:

:[arrosisce]:
 
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Rosy72
view post Posted on 19/9/2006, 17:00




Bravissima rachi...come sempre ,però stavolta avrei una richiesta da fare a tutte voi scrittrici.........................Ma nn potete qualche volta far finta che cellulari e palmari sono rimasti in macchina??????????????????????????Devono sempre disturbarmi sul più bello,ero così concentrata su Jack e sue che quasi ho sentito anche io lo squillo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ok,vabene....solo perchè sei una :[comarifolli]:
 
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Rachi
view post Posted on 19/9/2006, 19:31




Rosy!! allora si è ripreso il pc!!

mi dispiace ma palmari e cellulari sono indispensabili!!

:[comarifolli]:
 
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Rachi
view post Posted on 20/9/2006, 10:23




Ecco a voi la seconda parte...per la terza se ne riparla la prossima settimana, è quasi pronta ma non riesco proprio a finirla prima di partire, quindi se tutto va come deve andare...a martedì!!

............................................

Jack era seduto alla sua scrivania a leggere i rapporti del giorno precedente da più di due ore quando Sue entrò in ufficio.
- Scusate il ritardo – con la voce nasale di chi ha proprio un bel raffreddore
- Thomas! Non vorrai mica attaccare a tutti i tuoi malanni?! – Myles indietreggiando con la tazza del caffè fumante in mano
- Non ti preoccupare Myles… - starnutì – non è virale. – arrivando alla sua scrivania e togliendosi il cappotto
- Io ho insistito per farla rimanere a casa – si intromise Lucy – ma sapete com’è fatta. È testarda come un mulo quando si mette in testa una cosa! – gettando un’occhiataccia verso l’amica, a cui Sue rispose immediatamente con una smorfia.
- Invece di preoccuparvi per le mie condizioni di salute, che…etcì, si limitano a qualche starnuto, che ne dite di fare il punto della situazione?
Tara si alzò dalla sua scrivania portò un pacco di fazzoletti a Sue sorridendole e si avvicinò al tabellone dove erano stati attaccati i primi risultati delle indagini.
- Ronald Vecchio. 48 anni. Sposato con Dana Burton Vecchio. Direttore della società Burton Vecchio Construction. È stato trovato morto ieri sera dalla moglie che rientrava da un viaggio d’affari a Los Angeles. Abbiamo gia controllato. Vecchio, secondo il medico legale è morto alla 9:30 p.m., e a quell’ora la moglie era sull’aereo che la stava riportando a casa.
Quando è arrivata, erano circa le 11 p.m., ha trovato la porta d’ingresso accostata e la situazione di cui siamo a conoscenza, petali di fiori, candele profumate, e suo marito morto naturalmente. Ha chiamato il distretto di polizia, che a sua volta ha chiamato noi. Ancora non è arrivato il rapporto del medico legale, stiamo aspettando una telefonata da un momento all’altro.
Per ora è tutto. Sto facendo delle ricerche in varie direzioni, appena esce qualche cosa corro.

Sue se ne stava appoggiata alla scrivania di Myles a fissare le foto della scena del delitto. Aveva avuto una strana sensazione la notte prima quando aveva visto quella scena aprirsi piano davanti ai suoi occhi. Una cascata di petali bianchi sembrava formare un tappeto fino al divano dove il corpo di Ronald Vecchio giaceva come se si fosse tranquillamente addormentato mentre sorseggiava un liquore.
Jack si avvicinò a Sue e continuando a tenere le braccia incrociate, si appoggiò alla scrivania proprio accanto a lei e si sbilanciò leggermente di lato per attirare la sua attenzione toccandole con la spalla la sua. Sue si girò verso Jack che era tornato a fissare il tabellone.
- Ciao – gli disse piano
- Buongiorno…perché non sei rimasta a casa come ti aveva detto Lucy. Si vede che non stai bene…
- Così imparo a gironzolare per questa città senza ombrello in questo periodo…e tu? Perché allora tu non sei andato a dormire?
Jack la guardò con aria interrogativa – come fai a sapere che non ho dormito?
- se io sono tornata a casa alle quattro, tu sicuramente non sei rientrato prima delle sei…
- sei e trenta per la precisione…
- vedi? Poi le occhiaie non mentono… -
- cosa ne pensi… - Jack guardando le foto della scena del crimine e sorvolando sul discorso
- non lo so, ma è strano…quei petali, le candele…che fosse un “bentornata” per la moglie?
- Romantico…
- mica tanto visto come è andata a finire...
- gia… – lanciandole uno sguardo al disopra della spalla...

Tara entrò rapidamente in ufficio – ragazzi novità. È arrivato il rapporto del medico legale, Ronald Vecchio è morto per avvelenamento...da Elleboro Bianco
- Elle... cosa? - Sue rivolta a Jack
- Elleboro Bianco – segnandolo mentre lo ripronunciava, - ma non ho idea di che cosa sia...- stingendosi nelle spalle
- Elleboro bianco o Veratro – continuò Tara – è una pianta erbacea perenne. Era conosciuto fin dai tempi antichi ed usato in medicina come vomitivo e drastico o come calmante negli stati di eccitazione psicomotoria. Il succo del rizoma serviva per avvelenare le frecce ed il decotto come antiparassitario per distruggere mosche, topi, ecc. I medici del XV e XVI secolo prescrivevano il Veratro contro le malattie mentali, la paralisi, l'epilessia, la sciatica, l'idropisia ma a poco a poco data la sua pericolosità il rimedio venne abbandonato.
La parte usata in medicina, il rizoma, è fortemente tossica ma, anche le parti aeree lo sono allo stesso modo. Contiene diversi alcaloidi, un glucoside amaro, grassi, idrati di carbonio ed una materia colorante gialla. - Quando Tara alzò gli occhi dal fax del medico legale vide gli occhi di tutti puntati su di lei – non guardate me, ne so quanto voi – poi tornando a concentrarsi sulla pagina che teneva in mano - il medico legale ha messo a nota che non aveva mai visto un avvelenamento da Elleboro bianco o come lo volete chiamare, è per questo che ci hanno messo molto ad identificare la causa della morte.
- e i petali a terra erano petali di anemone - Lucy arrivando con un altro fascicolo in mano
- Quindi è stato avvelenato - pensò ad alta voce Sue – da qualcuno che si è preso il disturbo di usare un veleno particolare…
- E che in più si è divertito anche a mettere su un bel teatrino- continuò Myles
- E anche in breve tempo se è per questo. Le candele erano consumate pochissimo quando è arrivata la polizia e le ha spente. – Jack
- Penso che dovremmo andare a parlare con la vedova – disse Sue starnutendo nel fazzoletto di carta che teneva in mano
- Io invece penso che dovresti andare a casa a dormire…- la interruppe Jack
- Facciamo così, andiamo dalla signora Burton e poi me ne vado a casa – alzandosi e mettendosi il cappotto
- Qualcuno riesce a farla ragionare? – rivolto a tutti. Ma gli amici per risposta alzarono le mani e gli diedero le spalle sogghignando
- Avanti andiamo!! – Sue gia sulla porta dell’ufficio
Ok, ok… - prendendo il cappotto e avviandosi verso di lei – perché mi ostinerò a parlare poi? – e uscì.

- ci dispiace molto per la sua perdita signora Burton – Sue prendendo tra le sue le mani della vedova.
- ancora non posso credere che sia morto – con la voce rotta dal pianto e alzando gli occhi lucidi verso quelli di lei
- Ci dispiace doverla disturbare in questo momento, ma dobbiamo sapere il più possibile su suo marito.
- Lo capisco…ma non saprei proprio dire chi potesse volerlo morto. Era una brava persona, non abbiamo mai avuto problemi nemmeno sul lavoro…non saprei proprio cos’altro dire…
- come mai lei era andata a Los Angeles?
- Per lavoro. Abbiamo dei cantieri li. Dovevo seguire dei lavori di ristrutturazione…i soliti controlli prima della consegne ai clienti…
- E aveva avvertito suo marito del suo rientro?
- Gli avevo lasciato un messaggio in ufficio. Ero riuscita a terminare i controlli prima del previsto e avevo deciso di tornare
- Quindi potrebbe essere stato lui a preparare tutto quello che abbiamo trovato in casa?
- Non lo so…non stavamo passando un bel momento… - La signora Burton era ormai quasi in lacrime – io dovevo essere qui, e invece l’ho lasciato solo ancora, e ora non c’è più…
- So che è difficile – continuò Sue – ma per noi è importante sapere tutto. – guardando Jack per trovare la forza di formulare la domanda che aveva in mente – cosa vuole dire quando dice che lo ha lasciato solo?
- Ho passato un brutto momento. Non ero più sicura di quello che provavo per lui. Ho avuto una relazione con un altro uomo che però si è chiusa gia da un po’. E Ronald era stato così dolce e comprensivo. – prendendosi la testa tra le mani – mi aveva solo detto che lui mi avrebbe aspettato. Che mi potevo prendere del tempo per me, che era sicuro che sarei tornata e lui sarebbe stato qui per me…
Ormai la signora Burton non riusciva più a trattenere le lacrime, e Sue guardando Jack gli fece capire che forse per il momento era meglio lasciarla stare. Jack capendo al volo prese in mano la situazione e iniziò ad alzarsi dalla poltrona su cui si era accomodato.
- Signora Burton. Ci dispiace per averla disturbata. La lasciamo sola… ma se le viene in mente qualche cosa, ci telefoni… - porgendole il suo biglietto da visita
- Anche solo per parlare – aggiunse Sue appoggiandole delicatamente la mano sul braccio.
Lei annuì e li accompagnò alla porta. Poi, dopo averli salutati e stava per chiudere la porta, le venne in mente un particolare dei giorni precedenti – Agente Hudson, mi scusi!
Jack bloccò Sue appoggiandole una mano sulla spalla – mi dica – mentre tornava indietro
- c’è una cosa strana che è successa… ho iniziato a ricevere dei fiori in forma anonima. Avevo chiesto a Ronald se fossero suoi…ma mi ha detto di no. All’inizio pensavo che stesse corteggiandomi per spingermi a prendere una decisione, ma quando gliel’ho chiesto era sincero, non erano suoi. Mi è arrivato un mazzo in ufficio, poi li ho trovati sulle porta di casa… più di una volta…
- che tipo di fiori erano signora Burton? – Jack girando lo sguardo dalla signora Burton a Sue
Anemoni, …anemoni bianchi.
 
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cucciola83
view post Posted on 20/9/2006, 11:09




wow!! Veramente bravissima Rachi!!! Peccato che per il seguito dovremmo aspettare una settimana...ma sono sicura che saprai farti perdonare....altrimenti... :[chair]: :[chair]: :[chair]:
 
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Rachi
view post Posted on 20/9/2006, 11:15




Grazie cucciola!
Non so se riuscirò a farmi perdonare, ma le sediate sono un buo deterrente!!

:[comarifolli]:
 
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336 replies since 18/9/2006, 22:39   8374 views
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